Myrmecobius fasciatus Waterhouse, 1836

(da en.wikipedia.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Classe: Mammalia Linnaeus, 1758
Ordine: Dasyuromorphia Gill, 1872
Famiglia: Myrmecobiidae Waterhouse, 1841
Genere: Myrmecobius Waterhouse, 1836
Italiano: Numbat
English: Numbat, Banded anteater, Marsupial anteater, Walpurti
Français: Myrmécobie à bandes, Numbat, Fourmilier marsupial
Deutsch: Numbat, Ameisenbeutler
Español: Numbat, Hormiguero marsupial
Descrizione
Il genere Myrmecobius, al quale appartiene il numbat, costituisce da solo la famiglia dei Mirmecobidi (Myrmecobiidae), una delle tre famiglie che formano l'ordine dei Dasiuromorfi, comprendente i marsupiali carnivori australiani. La specie non è strettamente imparentata con nessuno degli altri marsupiali esistenti; l'attuale inserimento tra i Dasiuromorfi pone la sua famiglia monotipica al fianco delle specie multiformi e carnivore dei Dasiuridi. Taluni studiosi hanno ipotizzato una stretta affinità con l'estinto tilacino, appartenente allo stesso ordine. Studi genetici hanno dimostrato che gli antenati del numbat si separarono dagli altri marsupiali tra i 42 e i 32 milioni di anni fa, nell'Eocene superiore. Vengono riconosciute due sottospecie, ma una di esse, il numbat rosso (M. f. rufus Wood Jones, 1923), è scomparsa almeno dagli anni '60, e attualmente sopravvive unicamente la sottospecie nominale (M. f. fasciatus Waterhouse, 1836). Come indica il nome, il numbat rosso aveva un manto più rossastro dell'altra sottospecie. Sono noti solamente pochissimi resti fossili di numbat, il più antico dei quali risalente al Pleistocene, e nessuno di questi appartiene ad altre specie della stessa famiglia. Il numbat è una piccola creatura variopinta, lunga 35-45 cm,coda compresa, con un muso sottile e appuntito e una grossa coda cespugliosa all'incirca della stessa lunghezza del corpo. La colorazione varia considerevolmente, dal grigio chiaro al bruno-rossastro, spesso con un'area color rosso mattone sulla parte superiore del dorso, e sono sempre presenti due evidenti strisce nere che dalla punta del muso, passando attraverso gli occhi, giungono fino alla base delle orecchie, piccole e dalla punta arrotondata. Da quattro a undici strisce bianche attraversano i quarti posteriori, divenendo generalmente più sbiadite verso la regione mediana del dorso. La regione ventrale è color crema o grigio chiaro, mentre la coda è ricoperta da lunghi peli grigi brizzolati di bianco. Il peso è di circa 280-700g. Diversamente dalla maggior parte degli altri marsupiali, il numbat è un animale diurno, a causa soprattutto del fatto di essersi indirizzato verso una dieta specializzata senza aver sviluppato adeguati equipaggiamenti anatomici. Quasi tutti gli ecosistemi in cui è presente un gran numero di termiti ospitano una creatura piuttosto grossa munita di lingua molto lunga, sottile e appiccicosa per penetrare all'interno delle colonie di termiti, e di potenti arti anteriori dotati di robusti artigli. Il numbat ha cinque dita sui piedi anteriori, e quattro su quelli posteriori[4]. Come altri mammiferi che si nutrono di termiti o formiche, ha mascelle molto deboli con al massimo 50 denti rudimentali molto piccoli e, sebbene sia in grado di masticare, lo fa solo molto raramente, data la consistenza morbida della sua dieta. Tra tutti i mammiferi terricoli, il numbat è l'unico ad avere un dente posteriore addizionale posto tra premolari e molari; non è chiaro, tuttavia, se esso sia un molare extra o un dente deciduo conservato in età adulta. Di conseguenza, sebbene non tutti gli esemplari abbiano la stessa formula dentaria, si può affermare in generale che essa segua questa partizione unica: 4.1.3.1.4-3.1.4.1.4. Come molti animali mirmecofagi, il numbat ha lingua molto lunga e sottile, foderata di saliva appiccicosa prodotta da grandi ghiandole sottomandibolari. Un ulteriore adattamento alla dieta è la presenza di numerose creste lungo il palato molle, che apparentemente servono a grattare via le termiti dalla lingua in modo da poter essere inghiottite. L'apparato digerente è relativamente semplice, e manca di molti degli adattamenti presenti in altri animali entomofagi, probabilmente per il fatto che le termiti sono più facili da digerire delle formiche, avendo un esoscheletro più morbido. Apparentemente i numbat sono in grado di ricavare una considerevole quantità di liquidi dalla loro dieta, dal momento che i loro reni sono privi delle particolari specializzazioni per la ritenzione idrica presenti in altri animali che vivono nel loro ambiente arido. I numbat possiedono inoltre una ghiandola odorifera sullo sterno, che potrebbe essere utilizzata per marcare il territorio. Sebbene il numbat trovi i termitai prevalentemente grazie all'olfatto, è dotato della vista più acuta di qualsiasi marsupiale, e, cosa strana per questo gruppo di animali, ha una grande quantità di coni nella retina. È probabile che questa caratteristica sia un adattamento alla vita diurna, e la vista sembra essere il senso principale utilizzato per individuare potenziali predatori. I numbat entrano regolarmente in uno stato di letargia, che, durante i mesi invernali, può protrarsi anche per quindici ore al giorno. I numbat sono insettivori e la loro dieta è costituita quasi esclusivamente da termiti. Un esemplare adulto necessita anche di 20.000 termiti al giorno. Unico marsupiale attivo nelle ore diurne, il numbat trascorre gran parte del suo tempo alla ricerca di questi insetti. Li porta allo scoperto dove il suolo è poco compatto grazie agli artigli anteriori e li cattura con la lunga lingua appiccicosa. Nonostante venga chiamato anche formichiere fasciato, in apparenza sembra non mangiare mai intenzionalmente formiche; sebbene resti di formiche vengano ogni tanto ritrovati tra le sue feci, si tratta di specie a loro volta predatrici di termiti, così è probabile che esse vengano ingerite accidentalmente, assieme al loro cibo principale. Tra i predatori del numbat ricordiamo pitoni tappeto, volpi rosse introdotte dall'uomo, e varie specie di falchi, sparvieri e aquile. I numbat si riproducono a febbraio e marzo, partorendo generalmente un'unica cucciolata all'anno, sebbene possano dare alla luce un'altra nidiata se la prima va perduta. Dopo una gestazione di 15 giorni vengono partoriti quattro piccoli. Diversamente dalla maggior parte dei marsupiali, le femmine di numbat non sono dotate di marsupio: la zona attorno ai quattro capezzoli è circondata di peli ispidi di colore dorato, ai quali si aggrappano i piccoli durante l'allattamento, e protetta da pieghe di pelle estese tra l'addome e le cosce. Dopo la nascita i piccoli, che misurano 2 cm di lunghezza, raggiungono i capezzoli, ai quali rimangono aggrappati fino alla fine di luglio o ai primi di agosto, quando misurano 7,5 cm. Iniziano a ricoprirsi di pelo non appena raggiunta una lunghezza di 3 cm, mentre la colorazione tipica degli adulti compare quando sono lunghi 5,5 cm. Dopo lo svezzamento, i piccoli rimangono da soli nel nido, o trasportati qua e là sul dorso della madre, e sono del tutto indipendenti a partire da novembre. Le femmine sono già in grado di procreare l'estate seguente, ma i maschi devono aspettare un altro anno per raggiungere la maturità sessuale.
Diffusione
I numbat in passato erano diffusi in tutta l'Australia meridionale, dall'Australia Occidentale fino al Nuovo Galles del Sud nord-occidentale. Tuttavia, il loro areale è diminuito drasticamente in seguito all'arrivo degli europei, e la specie è riuscita a sopravvivere solamente in due piccole aree, la foresta di Dryandra e la riserva naturale di Perup, entrambe in Australia Occidentale. In anni recenti, comunque, è stata reintrodotta con successo in alcune riserve recintate, sia in Australia Meridionale (santuario di Yookamurra) che in Nuovo Galles del Sud (santuario di Scotia). Oggi, i numbat si incontrano solamente nelle foreste di eucalipto, ma una volta occupavano altri tipi di habitat forestali aridi, praterie di Spinifex e addirittura terreni dominati da dune sabbiose.
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Data: 13/01/2015
Emissione: Animalii endemici dell'Australia Stato: Australia |
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Data: 30/09/1960
Emissione: Fauna Stato: Australia |
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Stato: Equatorial Guinea |
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